Sul nostro canale Youtube ILfest potete rivedere gli incontri del festival 2022:
Viola Ardone, Il treno dei bambini /Ein Zug voller Hoffnung
Conversazione con Luca Molinari
Conversazione con Sandra Petrignani
Conversazione con Gianluca Didino e Samanta Schweblin
È ancora possibile la poesia? 1 parte – letture di poesie di Tommaso Di Dio, Carmen Gallo, Massimo Gezzi e Maria Borio (purtroppo assente, ma sono state lette le sue poesie), traduzione in tedesco di Piero Salabè
È ancora possibile la poesia? 2 parte – conversazione con Tommaso Di Dio, Carmen Gallo, Massimo Gezzi e Piero Salabè
Conversazione con Francesca Buoninconti
Maddalena Fingerle per improvvisi motivi di salute purtroppo non ha potuto essere presente a ILfest 2022 come previsto. Abbiamo discusso del libro con la moderatrice Cecilia Mussini – qui la registrazione – e abbiamo raccolto le domande del pubblico in sala, per girarle a Maddalena. Ecco le sue risposte, in tedesco.
1. Quanto c’è di autobiografico in Lingua madre? E che ruolo svolge in questo senso la storia dell’Alto Adige-Südtirol – ci sono episodi autobiografici che hanno un peso?
2. La traduzione è stata celebrata come bellissima, eppure il “piange, piange, piange” dell’incipit è stato tradotto con “heult”, che dà la sensazione di isteria, e non sembra la scelta migliore, no?
3. Che cosa sono di preciso le parole sporche, che cosa le parole pulite? E come si spiega la forte presenza di parolacce, nonostante l’insistenza sul rifiuto delle parole sporche?
4.Nella traduzione si usa la parola dreckig, che però è molto molto più forte di schmutzig. Quale sarebbe il corrispettivo italiano di dreckig e schmutzig? Vengono usate anche in italiano entrambe le parole?
5. L’afasia è descritta in modo accurato e realistico sul piano medico?
6. Hai familiarità con la lingua dei segni? Peché lì vengono usate molto le etichette, come fa il padre di Paolo.
7. Ultima domanda arrivata dopo per email: come sarebbe stata la storia se invece di un uomo , il personaggio principale fosse stato una donna?
“Per me era importante che la voce fosse maschile perché volevo travestirmi e sperimentare il più possibile. Chiaramente questa scelta mi ha permesso anche una distanza maggiore rispetto al personaggio che già parlava in prima persona e credo anche che non fossi pronta a utilizzare una voce femminile. Tuttavia, se l’avessi scelta sarebbero cambiati i giochi tra femminile e maschile presenti nel romanzo (penso per esempio all’ostilità di Paolo rispetto alla madre e alla sorella), le dinamiche sarebbero cambiate e la voce sarebbe stata, seppur analoga, diversa.”