„L’infinito“ di Giacomo Leopardi: una poesia, infinite traduzioni
Si pensa comunemente che le poesie siano pressochè intraducibili – eppure traduttori e scrittori continuano a voler cimentarsi in quest’impresa impossibile: trasportare l’unità artistica di forma e contenuto, metro e rima, suono e melodia da una lingua all’altra.
„Sempre caro mi fu quest’ermo colle“ – così comincia la famosa poesia „L’infinito“ di Giacomo Leopardi, composta nel 1818-1819. Di questo canto esistono almeno 36 (!) versioni in tedesco, tradotte da Paul Heyse, Rainer Maria Rilke, Emmy von Pannwitz, Hans Magnus Enzensberger, Wolf Biermann, Durs Grünbein e molti altri.
Quanto possano essere diverse le interpretazioni si vede già nella traduzione del titolo. „L’infinito“ è stato tradotto a volte con „Unendlichkeit“, o „Das Unendliche“, una volta addirittura con „Unumfriedet“. Ma allora cosa è giusto?
Noi traduttrici e traduttori letterari di Monaco abbiamo scelto alcune trasposizioni per esaminare insieme al pubblico quale dei testi si avvicini maggiormente all’originale – o se ne sia magari necessaria una nuova versione.
Chi è interessato può richiedere in anticipo la poesia „L’infinito“ di Giacomo Leopardi in italiano e le traduzioni scelte a ilfest@ilfest.de , e intervenire così attivamente con le proprie proposte.
Ci auguriamo una discussione animata e ricca di vari punti di vista!
Saranno presenti le traduttrici e il traduttore:
Katharina von Harsdorf, Friederike Hausmann, Burkhart Kroeber, Janine Malz
Ingresso 10,- €
In collaborazione con l’Istituto di Filologia italiana della Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco di Baviera